19 marzo 2020
Phytolacca americana
L'utilità di questo blog oggi si concretizza nel riuscire a datare la Phytolacca americana che mi accompagna, (ora lo posso dire), dal 2015.
Lasciata in vaso fuori in giardino dall'estate scorsa, ieri ho deciso di darle la meritata libertà, interrandola in giardino seppur con qualche rammarico, perché consapevole che se dovessi cambiare casa dovrò abbandonarla e chi subentrerà la vedrà come infestante o comunque pianta da eliminare.
La decisione l'ho presa per due ragioni, la prima, ovviamente la più importante, è darle un nuovo contenitore dal momento che l'ultimo rinvaso è avvenuto nel 2016. La seconda motivazione è il desiderio di vederla fare i frutti con lo scopo che gli stessi diventino mangime per gli uccelli che popolano il giardino.
È talmente bello avere la possibilità di osservare gli uccelli in libertà in uno spazio così circoscritto, come fossero in una grossa uccelliera senza avere la responsabilità di esserne il carceriere.
Così si alternano il pettirosso, le cinciallegra, le tortore che nidificano sugli alberi del giardino e la più intraprendente merla che nidifica sulla tenda del terrazzino della cucina, rigurgitando decine e decine di semi di Trachycarpus fortunei.
Ogni qualvolta che ho la possibilità di osservarli faccio delle scoperte sulle loro abitudini o sul loro modo di vivere che mi entusiasmo come un bambino.
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