03 giugno 2025

Percorso olfattivo genovese

 Come ogni anno in questi giorni, se da Piazza Fontane Marose si intraprende la salita di Santa Caterina si va incontro ad un profumo mellifluo che man mano si sale, diventa sempre più intenso fino ad arrivare all'apice sia dell'ascesa che del profumo. 
Il merito è di un isolato albero in Largo Eros Lanfranco, un gigantesco Tiglio o Tilia che dir si voglia, che sprigiona la sua essenza da quello che potrebbe essere il punto strategico per eccellenza, uno snodo nevralgico per incanalare l'aria satura del suo profumo, consentendo alle Vie distribuite a raggiera intorno ad esso, di spingere il dolce effluvio più in profondità trasformando Galleria Mazzini, Via Roma, e la già citata Salita di Santa Caterina in veri e propri corridoi atti a trasportare la fragranza di miele più distante possibile per attirare più estimatori sia che essi siano insetti o persone.

Se si prosegue poche decine di metri, si arriva a piazza Corvetto e nonostante la breve distanza proprio dietro l'angolo il profumo cambia, gli edifici che separano la piazza con il Tiglio fungono da barriera olfattiva evitando che le essenze si miscelino nell'aria consentendo alle numerose Magnolia grandiflora di emanare per l'intera piazza il loro profumo dolce e delicato, sicuramente meno intenso rispetto la sopracitata Tilia nonostante il considerevole numero di esemplari che circondano interamente l'area.

Sempre in questi giorni di inizio Giugno, in contemporanea ai precedenti magnifici effluvi, ho scoperto un nuovo profumo altrettanto delicato ed inebriante che non conoscevo, ma bisogna spostarsi lungo le vecchie Mura della città, così costeggiando il muraglione che sostiene il parco dell'Acquasola in Via Claudio Carcassi, o ancora meglio percorrere corso Andrea Podestà fino ad arrivare alle Mura del Prato di via Riccardo Banderali, sono i fiori dei Capperi, Capparis spinosa a dominare l'aria. Da queste magnifiche cascate cespitose che decorano le imponenti Mura si distinguono i candidi fiori dai ciuffetti viola, talmente leggeri ed evanescenti come piumine, che non avrei mai immagginato potessero colmare la brezza con il loro raffinato profumo.

05 maggio 2025

Propagazioni riuscite e dimenticate

 Con un po' di ritardo mi sono deciso a liberare dalle talee attecchite una delle tre cassette dedicate appunto alle propagazioni, così hanno trovato libertà due Schefflere, ciascuna in un proprio vasetto. Una Begonia maculata trasferita a dimora nell'aiuola circolare a Nord. Vista la piccola dimensione delle nuove piantine,  sei o sette micro talee di Hibiscus syriacus le ho trasferite multiple in vasetti approfittando della poca radice sviluppata.

Cosa più importante mi sono deciso a potare per più  di un metro di lunghezza il grosso ramo principale della Schefflera madre di tutte le talee, che intralciava ormai da tempo il passaggio, con la potatura ho creato un decina di nuove talee che hanno trovato collocazione nella cassetta appena liberata, l'unico mio dubbio è averle fatte  troppo corte, vedremo cosa succederà.

02 maggio 2025

Pessimisticamente primavera

 Lunghe domeniche invernali piovose, umide o semplicemente fredde fino alla settimana scorsa, mi hanno portato al completo disinteresse nella cura del giardino e, giustamente, lui non mi ha aspettato, proseguendo l'inesorabile crescita ed inselvaticamento di tutto.

Solo ieri, vista la bella giornata, ho messso piede in giardino e che dire!?
Non ho proprio la più pallida idea da dove incominciare e se a questo punto valga la pena intervenire, per poi combattere con  la solita siccità che ormai contraddistingue le estati e buona parte del seguente autunno.
Sicuramente, se lasciassi fare a Madre Natura, troverebbe l'equilibrio che occorre, proprio quello che manca a me. C'è una tale confusione nella mia testa in giardino che mi rispecchia pienamente: ci sono accenni di mille progetti poi abbandonati e lasciati al proprio destino e ciò nonostante queste povere piante, una appiccicata all'altra, sono alla costante ricerca di quanto più sole possibile, viste le risicate ore a disposizione, e anzichè essere in competizione l'una con l'altra, all'apparenza sembrano coesistere pacificamente insieme, quasi a darsi un aiuto a vicenda, unite contro le avverse condizioni di abbandono  come in una Selva e a tutti gli effetti è proprio di questo che si tratta, scritta appositamente con l'iniziale maiuscola perchè ormai è diventata una entità che, a pensarci bene, è il risultato di una natura selvatica ed autonoma fortemente voluta  fin dall'inizio dal sottoscritto.
Da quando non ho più una seduta facile con cui spostarmi e stare seduto comodo immerso nel "mio" verde,  rimango in piedi a guardarmi intorno senza sapere cosa fare e questo mi obbliga ad intraprendere un qualche lavoro, anzichè  essere inghiottito anch'io dalla Selva e rimanere in contemplazione di ciò che ho creato in questi anni e dei risultati ottenuti. Provo a muovermi cerco una priorità, ma senza capire da dove iniziare rammaricato me ne ritorno in casa.
Solo durante queste sporadiche uscite ho  il tempo di ammirare unicamente i successi più eclatanti, come quello della Kerria japonica citata nel post precedente che da allora finalmente ha triplicato i suoi rami, dando la possibilità  il prossimo anno ad una ben più visibile cascata di pon-pon gialli. Altra soddisfazione, stando scomodamente in piedi, è da citare anche la Brugmansia con una decina di campanellone arancione-rosato che pendono splendide colorando il giardino. Altrettanto evidenti sono state le Clivie: loro hanno già dato settimane fa, non me le sono godute, le ho intraviste dalla finestra con le loro splendide fioriture rosa-aranciate.

03 marzo 2025

Un giardino con i pon-pon

 Dopo un inverno passato in casa senza degnare il giardino di uno sguardo, nemmeno dalle finestre, al primo giorno di un tiepido sole la mia totale indifferenza è stata premiata, trovando tre splendidi pon-pon gialli che per tanto tempo ho agognato, la Kerria japonica è in fiore!