24 gennaio 2021

Bel tempo fuori stagione.

 Dopo mesi di pioggia, qualche giorno di bel tempo mi inebria la mente e mi trasmigra, come già detto nei post precedenti, nella primavera inoltrata,  complici le varie fioriture che vedo in giro per la città e la ripresa vegetativa di molte piante. Peccato però che è Gennaio e fa realmente freddo, ma nonostante tutto, mi ostino a fare lavori primaverili andando contro ogni testo botanico e contro ogni conoscenza contadina di secolare pratica che invita a piccoli lavoretti di manutenzione dell'attrezzatura e timidi approcci di avvio ai lavori più importanti da farsi nei mesi successivi.

L'unico lavoro di azzeccata stagione è stato quello nel creare, tre o quattro settimane fa, dei cumuli intorno o adiacenti alle aiuole rotonde con il materiale avanzato dalla creazione del prato, malgrado ora sembrino, come nei film western, dei cadaveri seppelliti, sono contento dell'idea perchè attenuano i perimetri delle aiuole che trovo eccessivamente invadenti, danno movimento al giardino, mi consentono di seminare o piantare fiori e piante sfruttando diverse altezze e soprattutto  disegnano il percorso calpestabile, così forse non vedrò più persone che camminano su ciò che loro pensano essere semplice prato e non vedono invece piante spontanee lasciate crescere appositamente. Due di questi cumuli hanno i vertici vis-à-vis e consentono il passaggio tra loro come fossero delle colonne d'Ercole in miniatura, ma essendo di più umili e modeste origini le soprannominerò gobbe d'Ercole.

Così ho approfittato del bel tempo per incominciare ad allestire le gobbe d'Ercole, con le Oxalis purpurata e le Euphorbia che nascono spontanee in giardino, è stato tutto uno sradicare le piante nate sparse e ripiantarle subito, le Acetosella sulla cresta e le Euphorbia essendo più alte nella parte scoscesa, queste ultime non sembrano nemmeno essersene accorte dello spostamento, al contrario delle Oxalis che hanno assunto subito uno svenevole portamento.

Successivamente mi sono deciso ad eliminare tutto il Chlorophytum dall'aiuola rotonda a Nord, lasciando solo la Rosa esistente con le varie prove di talee piantate direttamente in terra. Smuovendo il terreno ho trovato un sacco di bulbetti di Oxalis che sono andato a seminare proseguendo sempre sulla cresta della stessa gobba d'Ercole.
Mi sono leggermente scoraggiato nel voler salvare il Falangio vista l'enorme quantità di piante sradicate senza sapere ancora dove andarle a interrare, al momento le ho lasciate a radice nuda sul prato, devo decidermi al più presto come destinarle.

Tra i vari trapianti, nell'aiuola a Nord ho trovato anche cinque Iris, i due più piccoli li ho trapiantati sul bordo dell'aiuola, proprio sul confine del prato, i tre più grandi li ho lasciati a radice nuda, coperti da un giornale umido, devo trasferirli al più presto anche loro. (aggiornamento mercoledì 27/01/21: piuttosto appassiti li ho piantati sul bordo esterno del micro-orto!)


10 gennaio 2021

Semine, malgrado tutto.

L'esperienza orticola, non ha dato i suoi frutti nel vero senso della parola(!) e come ultimamente ribadisco spesso, per fortuna non campo di quel che coltivo.

Premetto che la partenza, tra organizzazione, materiali, semine e trapianti è iniziata tutta in estremo ritardo, ma a scoraggiarmi di più sono state le biete a costa colorata che ad oggi non sono spuntate nemmeno loro, seppur seminate nel limite dei termini.

Invece nel verde urbano nonostante sia un Gennaio piuttosto freddo rispetto gli altri anni, si vedono in giro fioriture sgargianti e riprese vegetative che a mio avviso sono decisamente in anticipo come ad esempio diverse tipologie di asteracee, mimose in pieno fiore e  contrariamente pensassi fosse un rampicante poco usato e  poco comune, con le sue vistose fioriture giallo intenso, sparse per tutta la città  mi sono ricreduto sulla popolarità del Senecio angulatus.

In cerca di un riscatto da semina mi sono deciso di seminare in seminiera i semi (😁) delle Palme di Nervi (rinominate da me "accecante" e "sul prato"),  di Melograno e i semi di un'altra pianta non meglio riconosciuta, che ovviamente se me li sono trovati in tasca un interesse c'è stato.

La rinominazione delle suddette Palme è dovuta a non conoscerne il vero nome ed alla difficoltà nell'identificazione con le app di riconoscimento delle piante.
Quella con i semi a spicchio rinominata "accecante", poichè per prelevare i frutti mi sono letteralemente  ficcanto la punta di una foglia esattamente dentro la pupilla, l'altra rinominata "sul prato" probabilmente non è nemmeno da spiegare.

Invece a proposito di Palme, tra una pioggia e l'altra ho continuato a sradicare Trachycarpus fortunei (i semi della merla tanto per intenderci!)che nascono spontanee in giardino, invasandole una ad una, nonostante la stagione. Mi auguro che l'istinto abbia la meglio sulla stagionalità del gesto.