10 gennaio 2021

Semine, malgrado tutto.

L'esperienza orticola, non ha dato i suoi frutti nel vero senso della parola(!) e come ultimamente ribadisco spesso, per fortuna non campo di quel che coltivo.

Premetto che la partenza, tra organizzazione, materiali, semine e trapianti è iniziata tutta in estremo ritardo, ma a scoraggiarmi di più sono state le biete a costa colorata che ad oggi non sono spuntate nemmeno loro, seppur seminate nel limite dei termini.

Invece nel verde urbano nonostante sia un Gennaio piuttosto freddo rispetto gli altri anni, si vedono in giro fioriture sgargianti e riprese vegetative che a mio avviso sono decisamente in anticipo come ad esempio diverse tipologie di asteracee, mimose in pieno fiore e  contrariamente pensassi fosse un rampicante poco usato e  poco comune, con le sue vistose fioriture giallo intenso, sparse per tutta la città  mi sono ricreduto sulla popolarità del Senecio angulatus.

In cerca di un riscatto da semina mi sono deciso di seminare in seminiera i semi (😁) delle Palme di Nervi (rinominate da me "accecante" e "sul prato"),  di Melograno e i semi di un'altra pianta non meglio riconosciuta, che ovviamente se me li sono trovati in tasca un interesse c'è stato.

La rinominazione delle suddette Palme è dovuta a non conoscerne il vero nome ed alla difficoltà nell'identificazione con le app di riconoscimento delle piante.
Quella con i semi a spicchio rinominata "accecante", poichè per prelevare i frutti mi sono letteralemente  ficcanto la punta di una foglia esattamente dentro la pupilla, l'altra rinominata "sul prato" probabilmente non è nemmeno da spiegare.

Invece a proposito di Palme, tra una pioggia e l'altra ho continuato a sradicare Trachycarpus fortunei (i semi della merla tanto per intenderci!)che nascono spontanee in giardino, invasandole una ad una, nonostante la stagione. Mi auguro che l'istinto abbia la meglio sulla stagionalità del gesto.