19 novembre 2021

La sindrome dello scoiattolo

 Ho sempre affermato che la mia passione per le piante ha origine, o ne è derivata, dai fallimenti avuti creando bonsai per hobby.
Ero pressappoco dodicenne, e a ripensarci oggi forse, le piante  mi abbandonavano non  per mia  inesperienza, ma per lo stress che procuravo loro poichè condensavo le tecniche e le cure che si sarebbero dovute evolvere nei decenni, nell'arco di pochi mesi, su talee e giovani piantine nate dai semi che interravo.
In realtà la genesi di tale passione devo ricercarla ancora prima, o per meglio dire più a fondo, dentro me, sono quasi certo si tratti di genetica. Il "seme" di cui sono erede, discende da mia nonna paterna e considerato il suo nome, potrebbe essere ulteriormente congenito e risalire ai suoi genitori, i miei bisnonni,  che probabilmente anche loro influenzati da passione botanica le hanno dato il nome.

Per capire la potenza del gene ereditato, basti sapere che nonna Rosa, era la nonna che purtroppo si andava a trovare solo la domenica, dunque non ho mai avuto una frequentazione o convivenza assidua da assimilarne gesti e passioni, che io mi ricordi non abbiamo mai parlato di piante o fiori, quando si andava alla casa in campagna, lei spariva tra le fasce e le aiuole del giardino con le cesoie in mano, mentre io stavo in garage a giocare con sgorbie e ciocchi di legno, dunque non si può nemmeno parlare di una assimilazione per imprinting, no, è sicuramente una questione di geni e a confermarlo è mio zio, suo figlio, anche lui porta dentro se questa sfrenata passione per le piante,  e riferita a mia nonna Rosa è sua l'affermazione che mi ha sempre divertito e trovato concorde, "se lei avesse piantato la gamba di un tavolo avrebbe attecchito e germogliato entro breve".

Questa premessa mi occorre per giustificare la mia mania nella continua ricerca e nell'osservare piante in generale, l'intenzione principale è quasi sempre di propagarle tutte e conseguentemente la sfida nel riuscire ad "ammaestrarle" facendole crescere in vaso nell'appartamento,  o da quando ho il giardino ambientarle e trovare loro la giusta collocazione con il microclima più adatto.
Questo fa si che io giri ovunque, in macchina o a piedi, guardandomi intorno alla ricerca di piante che attirino maggiormente la mia attenzione per  prelevare talee o  semi da avere, quando succede in macchina e sono con la mia fidanzata,  pensa che io mi giri a guardare il bel culo di qualche ragazza che transita sul marciapiede, ma purtroppo non è così, magari sono semplicemente attirato dalla bionda chioma autunnale di un Liquidambar orientalis. Ciò nonostante, non sono interessato alla scienza botanica della pianta, non sono fissato con la nomenclatura, la classificazione e la parte scientifica, anzi forse è la parte che più mi annoia, ovvio mi farebbe piacere poter riconoscere una pianta e darle il nome corretto, solitamente i nomi latini per me sono difficilissimi da ricordare, dunque mi accontento del nome popolare, anche se non è così facile venirne a conoscenza, soprattutto con l'aiuto di internet, poichè ci sono troppe informazioni errate e nomi non corrispondenti alle foto.

Mi rendo conto che questa passione/fissazione mi porta ad essere un accumulatore compulsivo di semi, mi definisco affetto da sindrome da scoiattolo, archivio semi in continuazione e in tutte le stagioni, spesso non ho nemmeno più voglia di seminarli, poichè non ricordo a quale pianta appartengano o non è la stagione giusta o semplicemente non sono nel mood giusto per farlo, ma ciò nonostante se trovo semi li raccolgo e li porto a casa! (anche in questo momento che sto scrivendo, in tasca ho 4 semi di Gingko biloba!), continuo a tenere piccole scatolette o contenitori tascabili da portarmi in giro per racchiudere i semi che trovo in giro, ma immancabilmente nel momento che occorrerebbero ne sono sprovvisto e devo sempre arrangiarmi con qualche incartamento di fortuna, (i suddetti semi di Gingko biloba infatti li ho in tasca avvolti in un fazzoletto di carta!).