Come al solito nelle prime giornate invernali un pò più tiepide, l'ottimismo di essere alle porte della primavera viene spontaneo e in maniera del tutto naturale, come già capitato negli altri anni, ho iniziato a fare progetti e pulizia per intraprendere la nuova stagione.
Vedendo le condizioni del giardino, quasi immutate dal mio insediamento, ho raccolto il solito coraggio e ho dovuto rivedere le mie convinzioni nell'assecondare la spontaneità della natura e prendere alcune decisioni per me non facili.
La prima è stata dare più luce al giardino, eliminando una branca importante del Nespolo posto a Sud-Ovest, l'avevo individuata già da tempo, ma non volendo venir meno alla mia teoria nel lasciar fare a Madre Natura il proprio processo naturale, ho fatto subire al giardino ore in meno di sole per tutto questo tempo.
Un'altra decisione presa contro il mio volere originale è stata la potatura drastica della Rosa posta nell'aiuola circolare a Nord. Vedendo i nuovi getti alla base, mi hanno dato il coraggio di eliminare totalmente la parte altissima e legnosa, (parliamo di tronchi di legno durissimo alti dai due ai sei metri con un diametro di sei-sette centimetri!!!).
Successivamente sono intervenuto anche sulle altre Rose, ma con potature più leggere.
Il risultato finale è aver prodotto una marea di talee e senza sacrificarne nemmeno una le ho tutte piantate nella solita aiuola circolare a Nord e solo alcune qua e là.
Anche con la potatura del Nespolo ho ricavato talee di Rosa, quella sarmentosa del vicino Ovest, che addirittura per quanto vigorosa e invadente, mi ha consentito di evitare la gravosa caduta del grosso ramo tagliato al Nespolo sul quale è arrampicata, trattenendolo a mezz'aria e dandomi la possibilità di poterlo alleggerire e ridurre di dimensioni per smaltirlo.
Intorno alla Rosa posta nell'aiuola perimertrale a Nord, ho sradicato gli Hibiscus che le toglievano luce e li ho ripiantati, i più piccoli in vaso, gli altri nel microorto di cui però ho dovuto modificarne il substrato, che essendo unicamente compost creato da me, c'è troppa percentuale di fondi di caffè e poca torba, con il risultato che è eccessivamente impermeabile e secco, anche dopo piogge abbondanti l'acqua non penetra nel terreno lasciando la terra secca e priva di umidità.
A Luglio saranno tre anni che abitiamo in questa casa, e praticamente è la scadenza che mi ero prefissato per fare il punto della situazione e vedere i risultati del cambiamento del giardino da quando lo gestisco io.
Che dire...veramente non lo so!
Mi vengono differenti stati d'animo ogni volta che metto piede in giardino dai sensi di colpa con e senza alibi, ogni tanto alcune soddisfazioni, fino ad arrivare alla rassegnazione.
Come alibi posso affermare che sono stati due anni particolari, che mi hanno visto dover star fermo obbligatoriamente, la posizione del giardino con poche ore di sole e quelle poche le peggiori e più calde, la siccità estiva su un terreno vecchio, compatto e povero, cui è concausa della lenta ripresa vegetativa in generale, e non ultima la posizione errata di molte piante, che piano piano sto spostando una alla volta, solo quando realizzo che non vi è null'altro da fare che sradicarle e trasferirle in una posizione più adeguata.
I sensi di colpa senza alibi sono sapere dentro me che avrei potuto fare di più, a partire dal procrastinare di meno, al non attuare scelte drastiche che ad oggi non riesco ancora a fare, sacrificando piante scomode, invadenti, e di continua nuova nascita.
Le soddisfazioni sono nel sapere della riuscita di tutte quelle piccole talee, di tutti i trapianti fatti al limite dell'impossibile, dei trasferimenti in vaso di tutte quelle piante nate spontaneamente che testardamente continuo a non eliminare, anche se invisibili guardando il giardino, io so che un po' qua e un po' là sono sparsi i miei numerosi e piccoli successi vegetali, che seppur lenti nel crescere prima o poi si faranno vedere.
Probabilmente non sarà mai un giardino da togliere il fiato dallo stupore e dalla bellezza a chi lo visiterà, ma nel suo modo arruffato e naturale al buon osservatore farà sorprese disattese.